05/01/11

La poesia surrealista. Teoria e tecniche

Estratto da: APPUNTI SULLA POESIA SURREALISTA. Teoria e tecniche

Per parlare delle tecniche della poesia surrealista è necessario  parlare della teoria che sta dietro la loro pratica, una teoria unica nella letteratura, perché trascende completamente la letteratura e l'arte e si estende ai campi della filosofia, della psicologia e della politica.
Il Surrealismo come movimento letterario nasce formalmente con la pubblicazione del Manifesto del Surrealismo di André Breton nel 1924. In precedenza, nel 1919, fu prodotto un primo testo ottenuto con scrittura automatica, “I campi magnetici”, da André Breton e Philippe Soupault. Nel suo primo manifesto del surrealismo Breton definisce esplicitamente il surrealismo come "automatismo psichico allo stato puro" – la cui finalità è quella di esprimere e rivelare "il funzionamento reale del pensiero.”. In questa luce anche le tecniche utilizzate dai surrealisti dimostrano notevoli possibilità espansive.
Viene postulata l’esistenza di una zona di  surrealtà in cui c’è un punto supremo - o "il punto supremo" - con cui una parte della mente umana comunica direttamente. Breton fu estremamente critico verso la cultura contemporanea per l’eccessiva importanza attribuita alla sfera del noto e del conosciuto a discapito di tutti quei campi in cui invece l’uomo ancora ignora molte cose (e, in primis, la sua interiorità e il potenziale della sua mente).
L’automatismo psichico dei surrealisti rappresenta una via di comunicazione tra il canale mentale e l’universo,  attraverso l’intersezione del desiderio e del cambiamento in un punto particolare del tempo e dello spazio. Era convinzione di André Breton che le “illuminazioni” giunte attraverso i risultati della ricerca surrealista (così definiva l'utilizzazione di automatismi e altre tecniche sperimentali) fossero profondamente significative nel rivelare alcune verità sulla natura del pensiero e del rapporto tra la mente e il punto supremo, così come tra il punto supremo e la realtà specifica che ognuno vive. Concependo in tal modo aspetti importanti della poesia, Breton considerava l’eccellenza poetica come il risultato della massima spontaneità e ribadiva sempre più il potere rivelatore della poesia ottenuta in tal modo.